Che cos'è la fibrillazione atriale

Questa anomalia funzionale, tende ad essere frequente in persone d’età avanzata ed ha origine da impulsi elettrici ectopici provenienti dalle cellule muscolari miocardiche situate a livello della giunzione vene polmonari-atrio sinistro. Un disordine elettrico che si ripercuote negativamente sull’atrio sinistro, impedendogli di lavorare in modo efficace: la sua contrazione “frammentaria”, infatti, non risulta valida dal punto di vista emodinamico cioè sull’aspetto che riguarda in modo diretto il flusso sanguigno.

Quanti tipi di fibrillazione atriale conosciamo?

L’aritmia è in maniera classica definita:
  • parossistica: si risolve spostaneamente nel giro di pochi giorni e non richiede farmaci
  • persistente: quando necessita d’intervento specialistico esterno tramite terapia mirata
  • permanente.

Perché è importante curarla?​

​Perché può essere causa della formazione di coaguli di sangue (trombi) che una volta in circolo rischiano di arrivare al cervello e provocare ischemie cerebrali o ictus (stroke). Inoltre, la mortalità cardiovascolare è maggiore in chi soffre di fibrillazione atriale rispetto a chi è sano e perché la qualità della vita ne risente molto. Inoltre una fibrillazione atriale di tipo persistente altera la geometria dell’atrio sinistro che diviene tale per cui l’aritmia non tende a scomparire ma ad autoalimentarsi.
Studi recenti hanno infine evidenziato come la Fibrillazione atriale aumenti del 500% il pericolo di scompenso cardiaco e come l’aritmia influenzi, sempre in alta percentuale, altre patologie non cardiache ad iniziare dall’insufficienza renale cronica (+60%) e dalla vasculopatia dei vasi sangugini periferici (+30%).